"Abbiamo avuto tempo di provare una sola attività, dunque mi concentrerò su quella che ho scelto di testare: cambi di prospettiva. Ho trovato questa modalità di esplorazione estremamente interessante perché obbliga ad assumere uno sguardo sistemico: ogni persona vede il paesaggio scelto con un occhio diverso, filtrato dalla propria storia e la propria formazione. Può essere difficile per un bambino della SE mettersi nei panni di diverse persone, specialmente degli "esperti", dunque non proporrei mai questa attività individualmente, ma è un'ottima occasione per far uscire le esperienze personali dei bambini e raggruppare le prospettive dell'intera classe. Ogni alunno può concentrarsi su poche prospettive che gli appartengono, basandosi su interessi personali o conoscenze che vengono da fuori dalla scuola, e portare quella prospettiva. Una volta raggruppate le osservazioni si avrà un buon numero di punti di vista con similarità e differenze che permetteranno al gruppo di tracciare una visione d'insieme e sistemica del paesaggio scelto. Non avendo la pressione della quantità, ogni bambini può concentrarsi su 1 o 2 prospettive e aumentarne la qualità senza stress. Potendo partire dagli interessi e conoscenze personali (es. il bambino che va spesso a camminare in montagna potrà impersonare un escursionista, l'allievo che si interessa di minerali in un geologo, quello che aiuta a fare il giardino o l'orto a casa in un botanico, ...) i bambini possono sentirsi anche più efficaci e motivati."